Piazza Consiglio e il Quartiere “Ösnà”

Piazza abbellita da una fontana in marmo

La Piazza Consiglio, prende l’attuale sistemazione nel 1823 per volere degli austriaci: è abbellita da una fontana, unica del paese, in marmo di Botticino e a forma ottagonale.
Il pilastro centrale a forma cilindrica, da dove quattro cannelli fanno sgorgare l’acqua (pila) è sormontato da una bella “pigna”: nelle rappresentazioni greche e romane la pigna è un simbolo di eternità, infatti è spesso legata al dio Dioniso, ed è associata ai suoi misteri.
Nell’arte cristiana la pigna, come tutti i frutti a guscio duro, rappresenta il corpo umano, che racchiude in un “guscio” l’anima umana.
Percorrendo via Consoli si giunge alla fontana “Mòre”, dove, guardando in alto verso la chiesetta dei santi Gervasio e Protasio, è ancora visibile una parete in graticcio di legno, tipico modo che si usava in passato per costruire le parti alte delle case bagosse.
Poco più avanti c’è il magnifico arco gotico, caratteristico esempio di architettura medioevale: da notare la piccola finestra, murata, ad ogiva e le evidenti tracce del terribile incendio del 1779.
Infatti tra la notte del 30 e del 31 ottobre di quell’anno, un terribile incendio aveva distrutto quasi la totalità del paese in poche ore.
I solai (läré), pieni di materiale infiammabile (legna, nespole…) e un vento fortissimo che soffiava da giorni, avevano contribuito alla rapidità incontenibile della diffusione del fuoco che causò un gran numero di vittime, anche perché dalla Festa dei Morti (2 novembre) in poi tutta la comunità di Bagolino si riuniva insieme per affrontare il lungo inverno.

Al contrario, la festa che dava l’inizio allo spopolamento del borgo, e perciò molto sentita, era il Carnevale.
Un antico proverbio recita “Le sante feste di Pasqua e Natale e le santissime feste di Carnevale”.